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martedì 4 agosto 2015

AL SUMMER ROCK SPUNTANO GLI STRADURI KILLA

Al Summer Rock spuntano gli Straduri Killa

 TRIESTE. Alcuni frammenti del Progressive anni '70 e un paio di vetrine dedicate a prodotti locali, una delle quali ben distante dagli stilemi abituali della rassegna. Sembra oramai ufficiale il cartellone della XII edizione del Trieste Summer Rock Festival, manifestazione a cura dell'Associazione Musica Libera, incastonata nel ciclo di appuntamenti di "Trieste Estate" in programma nelle serate di sabato 8 e domenica 9 agosto in Piazza Verdi (dalle 21, ingresso libero). Degli artisti annunciati, anzi ipotizzati dalla organizzazione poco più di un mese fa, resiste un solo nome, quello del gruppo Amon Düül, la band tedesca sorta verso la fine degli anni '70, antesignana del Kraut Rock ma soprattutto figlia del fermento culturale e di protesta dell'epoca, protagonista di una gamma di sperimentazioni in salsa psichedelica, tribali e di stampo lisergico (si, l'acid rock) puntellata dalle ricerche Underground e dalle prime vere tonalità dal respiro gotico/dark. La band bavarese sarà di scena nella serata del 9 agosto e approderà a Trieste con la versione Amon Düül II, formata solitamente da una decina di elementi, tra cui una voce femminile, quella di Renate Knaupe Kroetenschwanz. Assieme ai datati cugini dei Popol Vuh, la serata di domenica regala l'esibizione di un artista dai tratti meno luciferini, Matteo Brenci, giovane autore e chitarrista triestino particolarmente attivo nell'arco degli ultimi anni, grazie all'intrecciarsi di collaborazioni, concerti, apparizioni televisive e soprattutto con l'uscita del suo primo album cantautorale, "Simplicity", un delicato affresco di dieci brani in chiave acustica. La prima serata del Trieste Rock Festival, quella di sabato 8 agosto, appare invece completamente stravolta rispetto alle prime indicazioni. Cadono infatti le proposte targate Delirium, Acqua Fragile e Latte Miele, spazio invece ai Metamorfosi, i Disequazione e persino al gruppo Straduri Killa, la baby band di ballerini che ha saputo lasciare il segno sulla ribalta del format Italian's Got Talent, realtà che tuttavia non presenta nessun legame con il Prog Rock, l'essenza, almeno sulla carta, che dovrebbe animare un festival estivo che negli anni ha ospitato nomi come la Pfm, i New Trolls, Alan Parson, Steve Hackett e molti altri. Mentre Lignano offre una certa concorrenza celebrando la riunion degli Spandau Ballet, nella serata di sabato 8 agosto a conferire dignità di marca Progressive alla rassegna triestina ci pensa il reclutamento del gruppo Metamorfosi, realtà sorta anche essa verso al fine degli anni '70 tra le sfumature beat e le prime tracce da suite e magari da concept (filo conduttore monotematico dell'intero lavoro) quelle che avrebbero scompaginato ben presto il piano canonico della canzone "da 3 minuti". I Metamorfosi debuttano sul mercato nel 1972 con l'album "E fu il sesto giorno" - lavoro curato nella musica e nei testi dal leader attuale Jimmy Spitalieri assieme ad Enrico Olivieri - ma è con i seguenti progetti che planano del tutto nell'universo Prog, dando vita ad una singolare e intensa trilogia basata sulle concezioni dantesche, producendo "Inferno" nel 1973, "Paradiso" circa vent'anni più tardi e quindi "Purgatorio" nel 2014. La formazione comprende sempre le guide Jimmy Spitalieri alla voce e flauto ed Enrico Olivieri alle tastiere ma con l'innesto di Fabio Moresco alla batteria e Leonardo Gallucci alle chitarre e basso; il sound non dovrebbe discostarsi dalle impronte magiche del Prog d'annata, quello non tanto "vintage" quanto vivo, disegnato dai molti linguaggi di una matrice narrativa colta e immaginifica. La prima tappa del festival ridona sul palco anche la band Disequazione, "dinosauri" del Prog made in Trieste, creatura anni '80 fondata da Giorgio Radi e Vinicio Marcelli, gruppo ora alle prese non solo con un processo di recupero del materiale dei primordi ma con inediti da concentrare nel nuovo album dal titolo "Progressivamente Rivelazioni Urbane", la cui uscita è prevista in autunno. La culla sonora dei Disequazione è nota e si lega alle sonorità classiche della miniera aurea Prog, quella cesellata dai Genesis, King Crimson e dai primi Camel. Nel contempo i cinque triestini non hanno abbandonato il filone e pare intendano solo personalizzarlo ulteriormente, cercando anche l'impatto dal vivo dei nuovi arrangiamenti e della ritrovata vena compositiva. La band giuliana si avvale sempre delle anime guida Giorgio Radi al basso (uno che ha lavorato a fianco della Formula 3, Aldo Tagliapietra e i Matia Bazar) e Vinicio Marcelli al flauto e alla chitarra, artista ammaliato da Steve Hackett e dintorni. Nel gruppo giostrano anche il tastierista Dario Degrassi il batterista Fiodor Cicogna e il cantante Luca Sparagna. Il finale della serata di sabato prossimo? È affidato ai Straduri Killa, i giovanissimi e validi ballerini triestini distanti dal Prog ma illuminati dal talent show.

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