sabato 28 febbraio 2015
Musica, sul palco trent’anni dopo: la band suona la storia rock di Ravenna
mercoledì 25 febbraio 2015
Irene Grandi al Festival di Sanremo 2015
Irene Grandi al Festival di Sanremo 2015Irene Grandi parteciperà al Festival di Sanremo 2015: nata a Firenze il 6 dicembre 1969, appare in tv per la prima volta nel novembre 1993 alla trasmissione Roxy Bar. Nel 1995 raggiunge il successo con l'album In vacanza da una vita. Cantando diversi generi musicali, ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, arrivando per due volte nelle prime tre posizioni. Ha partecipato ad undici edizioni del Festivalbar, arrivando prima per due volte e vincendo il Premio Radio. Nel 2004 ha condotto l'edizione della kermesse canora. Nel 2009 ha vinto un Wind Music Award e nel 2011 un Sanremo Hit Award. Cantando in altre lingue oltre che in italiano, ha riscosso successo anche all'estero. Si è esibita con i grandi della musica italiana, entrando a far del cast del Pavarotti and Friends e duettando con lo stesso Pavarotti
Amara - Credo
IL TESTO
Credo nei sogni li accarezzo con le mani
credo nel sole che mi scaldi anche domani
credo nei santi a quelle mie parole al vento
credo all’infinito amore che poi nasce in un momento
magari proprio quando ormai non ci credevi più
che non pensavi neanche che potessi essere tu
e credo nei bambini nelle loro madri
alla bellezza dei colori incorniciata dentro ai quadri
a quelle discussioni che si fanno dentro ai bar
ad ogni strada presa che non so mai dove va.
E amore credo a quello che mi hai dato sempre
mi ritrovo nei tuoi occhi ma mi perdo tra la gente
amore non posso guardarti negli occhi e chiamarti per nome
non posso che stare in silenzio se parla l’amore
è pioggia di luce battente che illumina il cuore
non posso guardarti negli occhi.
Credo alla storia che non ci hanno raccontato
agli occhi lucidi se sono emozionata
credo alle avversità del tempo che ci rende grandi
alla nostra vicinanza quando siamo più distanti
alle ali forti della mia testarda libertà
al buio della notte quando accende la città
al mio passato che è passato e non l’ho persa
e anche se oggi son diversa orgogliosamente questa
credo nelle preghiere anche se ognuno a modo suo
perché ogni luce è buona per accendere quel buio.
E amore credo a quello che non so scordare
amore resta amore, amore non te lo dimenticare
e amore non posso guardarti negli occhi e chiamarti per nome
non posso che stare in silenzio se parla l’amore
è pioggia di luce battente che illumina il cuore
non posso che stare in silenzio.
Credo nelle preghiere anche se ognuno a modo suo
perché ogni luce è buona per accendere quel buio
e amore credo a quello che non so scordare
amore resta amore, amore non te lo dimenticare.
martedì 24 febbraio 2015
Negrita, uscirà il 24 marzo il nuovo album di inediti '9
Negrita pronti per tornare sulla scena con un nuovo progetto discografico dopo 'Dannato Vivere' (Disco di Platino) e il progetto acustico 'Déjà Vu'. Prodotto da Fabrizio Barbacci, il nuovo album di inediti si intitola '9' e uscirà il prossimo 24 marzo per Universal Music Italia. Registrato al 'Grouse Lodge' (Rosemount, Irlanda) e masterizzato da Ted Jensen allo 'Sterling Sound' (New York, Usa), '9' contiene 13 brani che recuperano le radici più rock della band: Il gioco; Poser; Mondo politico; Que será, será; Se sei l'amore; 1989; Ritmo umano (Feat. Ted Neeley); Il nostro tempo è adesso; Baby I'm in love; Niente è per caso; L'eutanasia del fine settimana; Vola via con me; Non è colpa tua (feat. Shel Shapiro).
“I nostri dischi precedenti nascono all'insegna di viaggi importanti. Questi viaggi ci hanno sempre portato in Paesi e territori alternativi rispetto alla scena rock: Brasile, Argentina, Spagna. Qui al Grouse Lodge, in Irlanda, si respira l'aria e l'atmosfera che permeava i dischi che abbiamo ascoltato nell'adolescenza. Qui siamo effettivamente nel cuore del Rock", afferma Drigo.
Il disco '9' è anticipato dal singolo 'Il Gioco', in radio e in tutti gli store digitali a partire da venerdì 27 febbraio. Oltre al nuovo album, i Negrita stanno per tornare con un nuovo tour che partirà da Firenze il 10 aprile e toccherà i più importanti palasport italiani.
Jovanotti presenta il suo nuovo album 'Lorenzo 2015
L'artista pubblica il nuovo album di inediti, anticipato nelle scorse settimane dal singolo 'Sabato'. Il nuovo progetto di 'Jova' si compone di 30 brani inediti, divisi in due cd e registrati tra Milano, Cortona, Parigi, New York e Los Angeles.
La tracklist del primo cd contiene i brani: 1. L’alba, 2. Sabato, 3. Tutto acceso, 4. Musica feat. Manu Dibango, 5. Le storie vere, 6. Ragazza magica, 7. L'estate addosso, 8. Gli immortali, 9. Pieno di vita, 10. Il mondo è tuo (stasera), 11. E' la scienza, bellezza!, 12. L’astronauta, 13. Libera, 14. Il cielo immenso, 15. Caravan story, 16. Con uno sguardo, 17. Perché tu ci sei, 18. Insieme. Il secondo cd si compone invece di: 1. Melagioco feat. Antibalas, 2. Il vento degli innamorati, 3. Un bene dell’anima, 4. Si alza il vento feat. Bombino, 5. Una scintilla, 6. E non hai visto ancora niente, 7. La Bohème, 8. All the people feat. Sinkane, 9. Fondamentale, 10. Il riparo, 11. Gravity, 12. 7 miliardi.
Madonna festeggia l'8 marzo con Fabio Fazio e il suo 'Rebel heart'
Domenica 8 marzo, proprio in occasione della giornata internazionale della donna, Fabio Fazio avrà come ospite a 'Che tempo che fa', in onda alle 20,10 su Rai3, la pop star Madonna. Lo ha annunciato lo stesso Fazio su Twitter: @fabfazio "We're waiting for you @Madonna with your #RebelHeart! I can't wait to see you!" Madonna manca dalla televisione italiana da 15 anni, l'ultima partecipazione risale al 2000 nel programma 'Carramba che fortuna', e l'8 marzo a 'Che tempo che fa' presenterà in anteprima tv in Italia il suo nuovo album 'Rebel heart', che sarà disponibile in tutto il mondo dal giorno successivo, il 9 marzo, in digitale e dal 10 marzo nei negozi tradizionali. L'album, il 13esimo della carriera di Madonna, contiene collaborazioni che vanno da Nicki Minaj, Kanye West, Nas, Chance the Rapper fino ad arrivare a Mike Tyson ed è stato registrato tra New York, Los Angeles e Londra. Tra i produttori, oltre la stessa Madonna, figurano Diplo, Kanye West, Billboard, Avicii, DJ Dahi e Blood Diamonds, Ryan Tedder, Toby Gad, e Ariel Rechtshald. 'Rebel heart' sarà disponibile in Italia in versione standard, deluxe, limitata super deluxe e in vinile, quest’ultima nei negozi dal 31 marzo.
giovedì 19 febbraio 2015
Lady Gaga vs Katy Perry nel pop è guerra di regine
L’una è una mutante dark, l’altra un fumetto pastello si incontrano domenica a MtvVideo Music Awards
Chissà se anche i guai vengono considerati propedeutici ai fini della promozione. In tal caso, per l’album Art Pop la cui uscita è prevista per l’11 novembre prossimo, Lady Gaga può già contare su carte di una qualche importanza: il primo guaio è infatti una cifra implacabile che (purtroppo per lei) non la riguarda, e sono i 450 mila download di Roar, il singolo di Katy Perry uscito contemporaneamente al suo Applause, di cui sono state scaricate invece, nello stesso periodo, più o meno un terzo delle copie. Una débacle, per ora, che la complessa artista italoamericana - giudicata da metà del mondo che si occupa di questi fenomeni un genio, e dall’altra metà niente più che un fenomeno mediatico - aveva forse inconsciamente già cercato di prevenire, alle prime critiche del singolo, intitolando un piccolo video: «Lady Gaga is over» e facendo scorrere concetti scaramantici come «Non ballate», «Non comprate», «Non applaudite» che oggi corrono il rischio di esser presi sul serio. Detto fra noi, Applause non colpisce, non morde, è noiosina e rimanda a certe melodie dell’ultimo album di Madonna, e già questo è un peccatuccio ricorrente, su cui la Material Madam ha costruito un bel pezzo nell’ultimo show in tour. Ma sempre detto fra noi, non è che nemmeno Roar di Katy Perry sia un capolavoro che i posteri ci invidieranno. E’ una canzoncina fresca, acqua e detersivo forse non biodegradabile, già sentita mille volte chissà dove, accompagnata da un video dove la ragazza fumettosa è anche impegnata nello strappo della carta igienica in bagno mentre non abbandona il cellulare per tentare di comunicare con il suo bello. Un mondo, il suo, tutto diverso da quello compulsivo, oscuro e astratto della mutante Lady Gaga, una che indubbiamente fino a questo punto della sua breve ed eclatante carriera ha lasciato un segno forte nel campo dei simbolismi e dei travestimenti e dell’impegno sociale verso nobili cause, forse ben più che nei tormenti musicali che ha riversato (peraltro con grandissimo successo) sul mercato. Di tali peripezie così rappresentative degli umori del pop più amato dalle masse occidentali negli ultimi anni, si avrà tra l’altro una rappresentazione diretta domenica prossima a New York, agli MTV Video Music Awards in onda anche alle tre della notte italiana dal Barclays Center di Brooklyn, quando sia Lady Gaga Germanotta che Katy Perry saranno ospiti della kermesse, una ad aprire e l’altra a chiudere, e quello che si preannuncia come una sorta di duello finirà per surclassare magari le nomination di Timberlake o la presenza degli One Direction o di Taylor Swift. Sempre alle prese con i suoi guai, scaramanticamente o no, Gaga sta intanto affrontando su Twitter l’ex amico Perez Hilton, il pettegolo del web al quale già era legata da grande amicizia ora trasformata in uno scontro degno del nostro Montecitorio. Lei gli ha dato dello stalker dopo che lui, non contento di aver gioito per il successo di Roar, ha cercato di affittare un appartamento nel suo palazzo: «Mi vuoi tormentare», gli ha scritto Gaga mentre i fans si scatenavano in sua difesa. Vabbè. Arriverà forse a consolarla in questi giorni un libro del vecchio amico DJ Paints, che in Rivington WAS Our ripercorre la storia della scena dalla quale è nata alla gloria nel 2006, quando ancora si cuciva i vestiti, Stefani Germanotta (esce nei dintorni di Art Pop per trarne luce, ma ancora non si sa chi illuminerà chi).
martedì 17 febbraio 2015
Raf al Festival di Sanremo 2015 con la canzone "Come una favola"
Ecco l'esibizione di Raf con il brano "Come una favola", l'inedito presentato a Sanremo 2015.
Raf sarà in gara al Festival di Sanremo 2015 con il brano "Come una favola". E' la quarta partecipazione al festival del cantante, che nel 1988 aveva partecipato con "Inevitabile follia", nel 1989 con "Cosa resterà degli anni 80" e nel 1991 con "Oggi un Dio non ho". Raf torna così all'Ariston anche per lanciare il suo nuovo album, il cui titolo non è ancora stato annunciato.
Raf, Come una favola, testo
Sei tu, l'unica per me
Non c'è niente di simile
Un giorno sei entrata nei miei sogni
E hai reso tutto possibile
E ho imparato tra sogni e realtà imprevedibili
Che l'amore esiste anche di là dei nostri limiti
Sei tutto quello che voglio
Anzi sei molto di più
E a quanti dei miei problemi
La soluzione dei tu
Vorrei che fosse per sempre
Come una favola
A cui non crede nessuno
Soltanto io e te
C'è sempre una strada sai
Davanti a noi
Attraversando spirali di un mondo in disordine
Puoi inventarne un'altra se vuoi
Finché vedrò le api che si posano sui fiori
Mentre le nuove disegnano il cielo
Ovunque andrai io ci sarò perché
Perché è di me che hai bisogno
Ed io ho bisogno di te
Perché siamo parte di un sono
Perché è tutto quello che c'è
E sarà sempre per noi
Come una favola
Stringimi forte perché
Ti farò girare girare girare volare
E splenderemo per sempre
Milioni di anni luce come pianeti
Oltre la gente oltre l'invidia
Di chi questo mai avrà
E splenderemo per sempre
Sei tutto quello che voglio
Tu sei molto di più
E ai miei perché
La risposta sie tu
Vorrei che fosse per sempre
Come una favola
Come una favola
E girare girare e volare
Una vita si può raccontare
Come una favola
Come una favola
IL VOLO GRANDE AMORE
http://www.cnlive.it/playmusic/2015/02/13/il-volo-grande-amore.html
Chiudo gli occhi e penso a lei il profumo dolce della pelle sua
E’ una voce dentro che mi sta portando dove nasce il sole.
Sole sono le parole
Ma se vanno scritte tutto può cambiare
Senza più timore te lo voglio urlare questo grande amore.
Amore, solo amore è quello che sento
Dimmi perché quando penso, penso solo a te Dimmi perché quando vedo, vedo solo te
Dimmi perché quando credo, credo solo in te grande amore Dimmi che mai
Che non mi lascerai mai.
Dimmi chi sei Respiro dei giorni miei d’amore.
Dimmi che sai Che solo me sceglierai Ora lo sai
Tu sei il mio unico grande amore.
Passeranno primavere,
Giorni freddi e stupidi da ricordare,
Maledette notti perse a non dormire altre a far l’amore.
Amore, sei il mio amore Per sempre, per me
. Dimmi perché quando penso, penso solo a te Dimmi perché quando amo, amo solo te
Dimmi perché quando vivo, vivo solo in te grande amore
Dimmi che mai Che non mi lascerai mai
Dimmi chi sei Respiro dei giorni miei d’amore.
Dimmi che sai Che non mi sbaglierei mai
Dimmi che sei Che sei il mio unico grande amore.
Sanremo, la verità è che non ti piaccio abbastanza
Non ci siamo perse una serata negli ultimi trent'anni, ma il Festival è maschio. E quindi ingrato
Il problema di questo Festival di Sanremo, come di tutte le storie d’amore irrimediabile, è stato l’ultimo quarto d’ora. Quello in cui hanno proclamato vincitore Il volo, trio di tenori a stento ventenni, il cui senso può essere individuato solo nella necessità di assicurare accompagnamento musicale adeguato alle nozze di North West, di stirpe Kardashian, e delle altre spose ricche e pretenziose di prossima generazione. Fino a quel momento, per cinque interminabili serate, al festival avevo perdonato tutto. La consacrazione di Albano e Romina a definitiva power couple d’Italia: neanche gli Underwood di House of Cards sanno allestire uno spettacolo così misurato di complicità e stagionato disgusto. L’imposizione di Biagio Antonacci come superospite da onorare a squarciagola: persino io, che di canzoni sceme ne so tante, di Se io, se lei conosco appena il ritornello. L’immancabile collegamento con la Stazione Spaziale Internazionale: Samantha, quando torni a casa? Non ne possiamo più. La coerenza neocatecumenale come scelta stilistica: dai sedici pasciuti figli degli Anania ai signori Manenti sposi anni Cinquanta passando per i girocollo di Emma, valletta penitenziale. E poi l’ostinazione dei comici a non far ridere, di Carlo Conti a parlar di morti, di Arisa a conciarsi da maschera Kabuki che sbuffa. Avevo perdonato tutto, pure gli ascolti bulgari. In cambio mi sarei accontentata di Nek al primo posto, e dell’illusione che Sanremo in fondo avesse un debole per quelle come me, che da giovani si credevano più intelligenti e adesso tifano per chi è invecchiato meglio, ma comunque non hanno mai perso una serata. Invece hanno vinto tre ragazzini brutti ma buoni, che vendono già dischi a milioni. Dischi che io non canterò mai.
Il problema di questo Festival di Sanremo, come di tutte le storie d’amore irrimediabile, è stato l’ultimo quarto d’ora. Quello in cui hanno proclamato vincitore Il volo, trio di tenori a stento ventenni, il cui senso può essere individuato solo nella necessità di assicurare accompagnamento musicale adeguato alle nozze di North West, di stirpe Kardashian, e delle altre spose ricche e pretenziose di prossima generazione. Fino a quel momento, per cinque interminabili serate, al festival avevo perdonato tutto. La consacrazione di Albano e Romina a definitiva power couple d’Italia: neanche gli Underwood di House of Cards sanno allestire uno spettacolo così misurato di complicità e stagionato disgusto. L’imposizione di Biagio Antonacci come superospite da onorare a squarciagola: persino io, che di canzoni sceme ne so tante, di Se io, se lei conosco appena il ritornello. L’immancabile collegamento con la Stazione Spaziale Internazionale: Samantha, quando torni a casa? Non ne possiamo più. La coerenza neocatecumenale come scelta stilistica: dai sedici pasciuti figli degli Anania ai signori Manenti sposi anni Cinquanta passando per i girocollo di Emma, valletta penitenziale. E poi l’ostinazione dei comici a non far ridere, di Carlo Conti a parlar di morti, di Arisa a conciarsi da maschera Kabuki che sbuffa. Avevo perdonato tutto, pure gli ascolti bulgari. In cambio mi sarei accontentata di Nek al primo posto, e dell’illusione che Sanremo in fondo avesse un debole per quelle come me, che da giovani si credevano più intelligenti e adesso tifano per chi è invecchiato meglio, ma comunque non hanno mai perso una serata. Invece hanno vinto tre ragazzini brutti ma buoni, che vendono già dischi a milioni. Dischi che io non canterò mai.
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